Carta dei Servizi dell'ASCA - Associazione Socio Assistenziale dei Comuni dell'Acquese
Category : Sanità, assistenza, politiche sociali
Published by beppe on 31-Oct-2009 22:10
Qualche commento sulla Carta dei Servizi dell'ASCA.

Sul piano informativo si tratta di una pubblicazione realizzata in modo eccellente. Tutto il contenuto è bene organizzato ed esposto con la massima chiarezza: le caratteristiche dei diversi servizi e prestazioni (alcuni dei quali forse poco noti anche ai possibili interessati) sono bene illustrate con schede che - per il linguaggio piano e alieno da tecnicismi - dovrebbero essere facilmente comprensibili dalla grande maggioranza degli utenti. L'utilità della pubblicazione è quindi notevolissima, e anzi raccomandiamo fortemente a tutti i lettori di questo articolo di procurarsene una copia.

Sarebbe però utile che del documento ci fosse anche una versione online, sia per renderlo ancora più facilmente accessibile (attualmente bisogna ritirarlo presso gli uffici dell'ASCA), sia per poterlo aggiornare immediatamente quando necessario, cosa che evidentemente non è possibile per la pubblicazione a stampa.

Molto positivo è anche il fatto che a pag. 5 si dica che scopo del documento è di rendere immediatamente esigibili i diritti dei cittadini, e sappiamo bene quale grave problema siano i diritti esigibili nel settore socioassistenziale.

Non mancano però alcuni motivi di perplessità.

Il primo riguarda lo status della pubblicazione stessa. Una Carta dei servizi dovrebbe essere un atto normativo con il quale un ente definisce i suoi servizi, ma in questo caso parrebbe quasi trattarsi piuttosto di una pubblicazione informativa, che quindi non definisce quali sono i servizi, ma informa solo su quali esistano di fatto. L'ambiguità è peggiorata dal fatto che da una parte la Carta non viene presentata come pubblicazione puramente informativa (si veda ad esempio quanto detto a proposito di diritti esigbili), ma dall'altra non viene indicato un atto di approvazione.

Per quanto riguarda poi i servizi oggetto della pubblicazione, si deve dire che non sempre vengono prestati in misura corrispondente al bisogno. Il caso che conosciamo meglio è quello dell'assistenza domiciliare: certo il servizio esiste, ma la misura in cui viene fornito è in genere inferiore alle necessità dei disabili gravi.

Ma la cosa più grave è che a pag. 36, quando si parla dell'inserimento delle persone anziane in strutture residenziali, si dice che la quota di retta non coperta dalla persona interessata, a seconda del suo reddito e patrimonio, è carico dei parenti tenuti agli alimenti e/o dei servizi pubblici (mentre dei parenti non si fa cenno quando, a pag. 46, si parla dei disabili inseriti in strutture residenziali).

Dovrebbe ormai essere chiaro, dopo le approfondite analisi giuridiche compiute in particolar modo dalla Fondazione Promozione Sociale e dopo la Delibera della Giunta Regionale del Piemonte n. 37-6500 del 23.7.2007 che la compartecipazione alla retta per i non autosufficienti va calcolata in base al solo reddito e patrimonio individuale, senza quindi coinvolgere i parenti tenuti agli alimenti.

Può essere che, per semplificare l'esposizione, gli anziani non autosufficienti siano stati assimilati ai disabili, per quali infatti il riferimento ai parenti non c'è, tuttavia qualche precisazione in più sarebbe stata appropriata.

Su questo ci ripromettiamo di approfondire.