Tesi politiche su volontariato, solidarietà, stato sociale
Category : Sanità, assistenza, politiche sociali
Published by beppe on 27-Dec-2008 11:20
TESI POLITICHE
su volontariato, povertà e stato sociale


Si cercato di sintetizzare in queste tesi delle richieste e degli obiettivi che l'associazionismo ed il volontariato dovrebbero tenere presenti nella loro azione e presentare alle istituzioni e ai politici

1. Il punto centrale non è la promozione e la difesa del volontariato come tale (che dovrebbe piuttosto cercare di promuoversi da solo), ma quella degli obiettivi politici che il volontariato si pone agendo a sua volta come soggetto politico, e non solo come erogatore di servizi.
2. Tra questi obiettivi, quello fondamentale è la difesa dello stato sociale, inteso come sistema di redistribuzione egualitaria della ricchezza e di garanzia del soddisfacimento di bisogni collettivi, sia materiali (es. alimentazione, casa, salute ...) sia immateriali (es. istruzione, cultura, informazione, libertà ...). Mezzo fondamentale per questo obiettivo è ovviamente la lotta alla povertà.
3. Pertanto la "libertà" non è l'unico punto qualificante in base al quale giudicare un sistema sociale e politico: infatti le pure e semplici libertà formali, unite alla libertà economica, danno luogo alla negazione di se stesse, sotto forma di un sistema di privilegi a danno dei soggetti più deboli e meno tutelati
4. Pilastro dello stato sociale è il sistema fiscale ispirato alla progressività, che Italia si cerca sempre più di erodere, sia attraverso il sostegno all'evasione fiscale, sia attraverso l'appiattimento delle aliquote, sia attraverso l'eccessivo peso assunto dalle imposte indirette, che favoriscono i ricchi, poiché vengono pagate da tutti in misura uguale.
5. Altro strumento di realizzazione dello stato sociale è il debito pubblico, che, se controllato e gestito secondo criteri di utilità collettiva, non è affatto il male assoluto che la destra vuol far credere. In generale, gli obiettivi di carattere puramente finanziario non possono essere perseguiti senza riguardo alle conseguenze sociali.
6. A complemento necessario del principio enunciato al punto 5, bisogna però anche affermare che i benefici sociali non possono essere perseguiti senza riguardo alle risorse disponibili e al rapporto costi/benefici. Lo stato sociale non è dunque il dare tutto gratis a tutti, e presuppone una amministrazione pubblica efficiente e competente.
7. Pertanto il ruolo dello stato, ben lungi dall'essere negativo e parassitario, è fondamentale, e dovrebbe essere mantenuto ed esteso in tutti i settori, ed in particolare nei servizi pubblici e nell'economia. Bisogna rivendicare il ruolo del pubblico e del sociale, rispetto al privato e al mercato.
8. Anche se lo stato sociale non si indentifica con l'erogazione di servizi, servizi pubblici accessibili a tutti indipendentemente dal reddito nel settore della sanità, assistenza, istruzione, cultura ecc., ne sono una componente fondamentale, e quindi vanno fortemente difesi.
9. Lo stato sociale, richiedendo una forte presenza dello stato, ed essendo basato su concetti di socialità e interessi collettivi, non sembra compatibile con il federalismo, che invece procede da principi liberali ed individualistici.
10. Si possono quindi individuare una serie di obiettivi politici che possono, ad esempio, essere proposti ai candidati alle elezioni:

* Difesa della tassazione progressiva, con progressività molto forte; lotta all'evasione fiscale
* Gestione del debito pubblico compatibile con i bisogni sociali
* Difesa ed estensione della presenza dello stato anche nel settore economico (no a qualunque privatizzazione)
* Difesa delle condizioni di vita dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, in particolare attraverso la tutela del potere d'acquisto di salari e pensioni
* Difesa e sviluppo dei servizi pubblici nei settori della sanità, assistenza, istruzione, trasporti ecc.
* Lotta contro il federalismo e tutte le tendenze avverse allo stato, al pubblico e al sociale


7.4.1996


Beppe Pavoletti