Apre ad Acqui l'Alzheimer Cafè: è davvero una buona notizia?

Date 2018/4/27 22:29:32 | Topic: Sanità

Sarà davvero una buona notizia il fatto che recentemente ad Acqui abbia aperto l'Alzheimer Cafè?
Abbiamo appreso in questi giorni dell'apertura ad Acqui, presso il Ricre, di un "Alzheimer Cafè" destinato a fornire un'occasione di socializzazione e di stimolo ai malati, e un servizio di supporto ai familiari che sono spesso duramente provati. Il servizio è gestito dall'ASCA (l'associazione dei comuni per i servizi socioassistenziali) con la collaborazione di alcuni volontari.

L'iniziativa in sé considerata sembra una buona idea, e chi la trova utile fa benissimo ad approfittarne.

Eppure questo non è un articolo di complimenti: perché l'assistenza ai malati di Alzheimer, che sono per l'appunto malati, non è competenza assistenziale ma sanitaria e rientra nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) che non includono certo solo i ricoveri ospedialieri o la diagnostica, ma anche i servizi specifici per malati cronici lungodegenti. I servizi previsti dai LEA sono obbligatori per il Servizio Sanitario Nazionale, e quindi diritti esigibili per i malati, a differenza di quelli erogati in ambito socioassistenziale. Né questo vuol dire che si debba "medicalizzare" tutto, se con ciò si intende costringere tutti a passare la vita all'ospedale o attaccati alla flebo: servizi sanitari significa semplicemente rivolti allo stato di malattia delle persone, il che non esclude minimamente che in questo ambito ci siano servizi di natura molto diversa a seconda delle diverse esigenze dei malati.

Ancora una volta quindi assistiamo ad un episodio di sostanziale abbandono dei malati cronici da parte del SSN, anche se "mascherato" da un servizio che appare in sé meritorio, e di loro scaricamento sui servizi socioassistenziali, dove non c'è certamente lo stesso livello di risorse economiche e non ci sono diritti esigibili analoghi ai LEA.

E purtroppo questo corrisponde ai più recenti orientamenti della Regione Piemonte, che con un recente provvedimento (v. l'articolo del 18 aprile) ha illegittimamente esteso l'ambito di intervento del socioassistenziale nel settore della cronicità.

Sembra veramente di trovarsi davanti ad una progressiva erosione della sanità, che viene fatta a pezzettini per non destare troppe proteste, e non si sa dove si possa fermare se non alla completa, o quasi, dismissione del servizio sanitario pubblico e all'abbandono dei cittadini all'assistenza privata.



This article comes from GVA - Acqui Terme (Italia) - Sito ufficiale
http://beppe062.altervista.org

The URL for this story is:
http://beppe062.altervista.org/modules/news/article.php?storyid=316