Gravi intimidazioni verso chi difende i diritti dei malati
Date 2018/4/13 21:40:00 | Topic: SanitÃ
| Stupisce quanto si apprende da un articolo pubblicato sul numero 200 di Prospettive assistenziali. Sul numero 200 del periodico Prospettive assistenziali è stato pubblicato l'articolo Regione Lombardia: violazioni del diritto alle cure sanitarie e socio-sanitarie, il quale riferisce di due casi in cui i familiari di un malato grave non autosufficiente hanno esercitato l'opposizione alle dimissioni, cioè si sono opposti per scritto, citando le leggi vigenti in materia sanitaria, a che l'ASL dimettesse, scaricandoli sulle spalle della famiglia, i loro congiunti.
Per tutta risposta sono stati denunciati per abbandono di incapace. Tale denuncia non ha alcun fondamento giuridico, perché non c'è dubbio che il Servizio Sanitario Nazionale (e non i famliari!) sia tenuto a curare tutti i malati senza limite di tempo finché sussiste la condizione di malattia, e un eventuale diniego all'opposizione è un provvedimento amministrativo che deve essere adeguatamente motivato (come avverrebbe se l'opposizione riguardasse qualcuno che è perfettamente guarito).
La denuncia è invece una intimidazione che serve a cercare di indurre i cittadini a non difendere i loro diritti, e si colloca nel contesto di una politica che tende a ridurre i servizi sanitari, soprattutto per i malati non autosufficienti e lungodegenti, considerati sempre più un onere inutile.
Tale denuncia quasi certamente non avrà alcun effetto, e anzi il funzionario che l'ha promossa rischia a sua volte conseguenze penali (si potrebbero ipotizzare i reati di calunnia e violenza privata, anche se per una valutazione accurata occorrerebbe esaminare direttamente tutti i documenti), ma evidentemente ha comunque l'effetto di mettere il cittadino in condizione di difficoltà .
E' sempre più necessario che le associazioni siano in prima fila nel contrastare le politiche reazionarie di riduzione dei servizi sanitari e di tutti gli altri servizi pubblici!
Informazioni dettagliate sull'opposizione alle dimissioni si possono trovare sul sito della Fondazione Promozione Sociale di Torino, e ovviamente ci si può rivolgere anche al GVA.
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