Anche il GVA partecipa al ricorso contro il Patto per la salute

Date 2014/10/10 22:10:00 | Topic: Sanità

Anche il GVA partecipa al ricorso contro il Patto per la salute 2014-2016
Anche il GVA partecipa, con altre associazioni (tra cui Aps, Ulces e Utim di Torino) ad un ricorso al TAR del Lazio contro l'art. 6 del Patto per la salute 2014-2016, l'accordo tra stato e regioni per la gestione del Servizio Sanitario Nazionale firmato nel luglio 2014. Questo articolo limita le prestazioni sanitarie per persone non autosufficienti e disabili (oltre che per altri casi come l'integrazione sociosanitaria) alla disponibilità delle risorse, limitando così i diritti proprio delle persone più deboli: infatti una normativa del genere comporta che prima si decide quali risorse mettere a disposizione per questi servizi pubblici, e in base a questo si forniscono i servizi, che quindi potrebbero non essere garantiti a tutti (e di fatto in questi casi generalmente non lo sono).
Tuttavia ciò contrasta con norme di legge quali la L. 833/1978 (istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale) e la normativa sui LEA (Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria), che invece riconoscono l'assistenza ai non autosufficienti quale diritto esigibile (come confermato da ampia giurisprudenza), di qui gli elementi di illegittimità che giustificano il ricorso.
Gli argomenti in favore del ricorso sarebbero quindi molto solidi, ma c'è una inquietante decisione del Consiglio di Stato che, nell'ambito di un precedente ricorso su analoga materia, ha preso in considerazione, come argomento a favore della priorità delle risorse, il vincolo costituzionale del pareggio di bilancio. Tale argomentazione appare sconcertante, sia per le conseguenze sociali in termini di compressione dei diritti alle cure, sia sul piano giuridico, perché il dettato costituzionale (peraltro derogabile) si riferisce all'insieme del bilancio, e non ad una specifica voce, per di più disciplinata da specifiche norme di legge. Si spera ancora, comunque, che gli argomenti a favore della legittimità vengano infine riconosciuti validi.
Può forse ancora stupire qualcuno che una associazione di volontariato come il GVA si occupi di ricorsi al TAR anziché di attività direttamente assistenziali che, soprattutto sui giornali e in TV, sono in genere associate al volontariato, spesso con abbondante condimento sentimentalistico e dolciastro: ma si tratta invece di quella che dovrebbe essere l'attività per eccellenza del volontariato, cioè la difesa dei diritti di tutti, e soprattutto dei più deboli, affinché a tutti siano garantite le cure, l'assistenza e la tutela migliori in base al loro bisogno e non alle risorse che la politica decide a sua discrezione di impiegare.

Una analisi chiara e approfondita dell'argomento si trova in questo documento della Fondazione Promozione Sociale di Torino.



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