Pericolosissima Delibera della Regione Piemonte (DGR 45-4248 del 30.7.2012)

Date 2012/9/17 22:10:00 | Topic: Assistenza

La Deliberazione della Giunta Regionale del Piemonte n. DGR 45-4248 del 30 luglio 2012 Il nuovo modello integrato di assistenza residenziale e semiresidenziale socio-sanitaria a favore delle persone anziane non autosufficienti introduce pericolose novità.
Come si può comprendere dall'oggetto, si tratta di una delibera piuttosto complessa, che sembra contenere anche elementi positivi, come il corretto richiamo normativo ai LEA (Livelli essenziali di assistenza).

Tuttavia essa contiene anche almeno una disposizione a dir poco pericolosa. Nel punto 8, dal confortante titolo Il percorso di continuità assistenziale nell’ambito di strutture residenziali socio-sanitarie si dice giustamente che Il percorso deve tenere conto di tutte le fasi dell’assistenza del paziente fragile e cronico, dalla prevenzione alla presa in carico, alla rivalutazione e agli esiti, ma poi presenta una tabella dalla quale risulta che il percorso di continuità assistenziale ha una durata massima di 60 giorni, oltre i quali la retta delle strutture che forniscono i servizi è a totale carico dell'assistito.

Questa disposizione non riguarda i ricoveri convenzionati in Rsa che continuano ad essere a tempo indeterminato, e con il 50% della retta a carico del SSN, quando l’inserimento avviene tramite Asl.

Il problema della Dgr 45/2012 riguarda invece i malati anziani non autosufficienti che, dopo un ricovero in ospedale necessitano di cure socio-sanitarie anche dopo il 61° giorno e per i quali l'Asl non mette a disposizione immediatamente le cure domiciliari e/o il ricovero convenzionato in Rsa che, in base alle leggi vigenti, deve assicurare senza interruzione delle cure. Oggi restano nelle case di cura convenzionate gratis, mentre con la nuova delibera non sarà più così.

E' evidente che si tratta di un criterio puramente economico estraneo ad ogni considerazione dei bisogni della persona, ed in contrasto con le normative in materia sanitaria e di LEA, che non prevedono tali limiti temporali assoluti indipendenti dall'effettiva evoluzione della situazione sanitaria dell'assistito.

La Fondazione Promozione Sociale ha predisposto una integrazione al noto opuscolo sul diritto alle cure sanitarie che evidenzia le conseguenze di questa delibera (e vale, naturalmente, per i soli residenti in Piemonte).

Su questa delibera si segnala anche un interessante intervento del Vescovo di Torino Mons. Nosiglia, che il 14 settembre 2012, all'incontro dei direttori delle aziende sanitarie del Piemonte tenuto a Torino ha tra l'altro osservato:


Gli anziani, poi, rappresentano una parte rilevante della popolazione residente in Piemonte. Per dare più anni alla vita bisogna dare più vita agli anni! Le strutture per non autosufficienti non diventino mete quasi irraggiungibili a causa di lunghe liste di attesa o per l’aumento dei costi a carico delle famiglie. Si potenzino i centri diurni per anziani e l’assistenza domiciliare, dando anche un contributo finanziario a chi si fa carico del famigliare non autosufficiente. Non ci devono essere limiti ai tempi di cura, come purtroppo si intravede nella Delibera 45 sopra citata. La Sanità deve garantire la presa in carico della persona per tutto il percorso senza interruzione.
Anche ai disabili vanno riconosciuti quei diritti fondamentali che meritano e di cui sono soggetti responsabili. Ad essi non va fatto mancare nulla di ciò che è dato a tutti.




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