Le risposte dei candidati sindaco 2012 alla lettera delle associazioni

Date 2012/4/9 10:00:00 | Topic: Assistenza

Pubblichiamo qui le risposte dei candidati sindaco alla lettera che abbiamo scritto loro insieme a Cittadinanzattiva e Associazione Pensa di Acqui.

Ringraziamo per la loro disponibilità tutti i candidati che hanno risposto.
Testo della lettera.


Le nostre associazioni di volontariato, impegnate nella difesa dei diritti dei disabili, si rivolgono a voi per proporvi alcuni temi su vi invitiamo a esporre pubblicamente la vostra posizione. Non abbiamo elencato tutto ciò che si potrebbe fare di utile a favore dei disabili, ma ci siamo concentrati su alcuni punti di particolare rilievo.



Ci rendiamo conto che i temi che solleviamo non coinvolgono solo i comuni, ma anche le ASL, la Regione e lo Stato, ma come ovvio i nostri quesiti si riferiscono a ciò che si intenderebbe fare nell'ambito delle competenze comunali.




  1. Fino a che punto ritenete prioritaria la salvaguardia dei servizi assistenziali pubblici, e quindi fino a che punto sareste disponibili a ridurre altre spese per salvaguardarli in caso di difficoltà di bilancio?

  2. Quali altre spese ridurreste per prime al fine di salvaguardare l'assistenza?

  3. In particolare, che cosa intendete fare perché siano assicurati nella pratica ai non autosufficienti i diritti loro riconosciuti dalle leggi1, sia per gli aspetti di diretta competenza dei comuni, sia per quanto riguarda eventuali interventi presso l'ASL, anche per evitare che attività di competenza della sanità siano impropriamente attribuite all'assistenza? Cosa intendete fare per promuovere, come alternativa all'istituzionalizzazione, l'assistenza domiciliare e il sostegno alle famiglie che assistono disabili gravi e non autosufficienti?

  4. Prevedete di realizzare un piano sistematico di individuazione ed eliminazione delle barriere architettoniche negli spazi ed edifici di competenza comunale, in particolare (anche se non solo) dove l'eliminazione è possibile senza interventi di grande portata, come avviene ad esempio in diversi attraversamenti pedonali?

  5. Ci sono altri interventi e servizi che ritenete di importanza maggiore di quelli che abbiamo elencato nei punti precedenti?





I commenti riportati nel seguito riguardano esclusivamente le risposte dei candidati ai nostri quesiti, non i loro presupposti ideologici in generale o la loro storia politica, né tanto meno la loro persona.

ENRICO BERTERO - 6 aprile

Come ho già evidenziato nel mio programma ("meno fontane, più fondi per i servizi sociali"), ritengo che il bilancio comunale debba integrare i fondi a disposizione del Servizio Socio Assistenziale.
Si dovrà ridurre consistentemente lo staff del Sindaco e attuare una politica di risparmio e ottimizzazione delle risorse su tutti i fronti.
Affinchè queste non siano solo parole è necessario promuovere un accordo con l'ASL per ottenere una sinergia tra i due enti.
Ho precisato nel mio programma la necessità di costituire un fondo economico con la partecipazione del pubblico e del privato, coinvolgendo enti, fondazioni, ditte che lavorano con il Comune e che operano sul territorio: ho già provato a interpellare alcuni di essi riscontrando disponibilità.
Per quanto concerne nello specifico i servizi per le persone non autosufficienti, ritengo indispensabile promuovere celermente la stipula, per l’anno in corso, di una nuova convenzione con l’ASL per la gestione delle attività relative all’integrazione socio sanitaria che continui a garantire i livelli di assistenza essenziali, definendo la corretta attribuzione dei costi sanitari e socio assistenziali. In particolare valuto di fondamentale importanza gli interventi a rilevanza socio-sanitaria finalizzati a garantire il mantenimento al domicilio quali:
- servizio di lungoassistenza (assistenza a domicilio garantito da personale OSS con oneri suddivisi tra sanità e utenza/servizio socio assistenziale)
- contributi economici a sostegno della domiciliarità (ex DGR 56-2010)
- inserimento in centri diurni per persone diversamente abili
In merito ai servizi di diretta competenza del Comune, in attesa delle definizione degli stanziamenti regionali, l’obiettivo principale è mantenere (e, se possibile, implementare) l’esistente:
- mensa a domicilio e lavanderia
- servizio di telesoccorso e telecontrollo
- integrazione delle rette di ricovero laddove non sia possibile evitare l’istituzionalizzazione
- diffusione di un corretto flusso informativo al fine di assicurare alle famiglie la fruizione di tutti i servizi pubblici e del privato sociale
Visto che la correzione delle barriere architettoniche è legge dello Stato, cercheremo di reperire fondi regionali, statali ed europei, che possano andare
a eliminarle, peraltro, tutte le nuove realizzazioni, fortunatamente sono già a norma.
Per quanto riguarda l'ultimo punto della vostra lettera, ritengo esistano altre importanti argomentazioni:
1) il diritto alla casa popolare;
2) valutazione di eventuali incarichi a Cooperative di tipo B che potrebbero offrire occasioni lavorative a soggetti svantaggiati
3) attivazione di Cantieri di Lavoro in collaborazione con la Provincia e particolare attenzione a forme di sostegno economico finalizzate a promuovere il reinserimento sociale di soggetti esclusi dal circuito lavorativo (borse
lavoro).

Cordiali saluti
Enrico Bertero


Commento (Beppe). Le osservazioni di Bertero appaiono in larga parte corrette: per quanto riguarda le risorse economiche molto giusta l'idea di risparmiare sullo staff del Sindaco per preservare la disponibilità per l'assistenza, mentre per il resto il riferimento alla politica di risparmio e ottimizzazione è alquanto generico. Giusto anche stipulare accordi con l'ASL se servono, come pare di capire, a delimitare correttamente l'ambito sanitario da quello socioassistenziale e quindi ad assicurare il rispetto dei Lea (sarebbe invece un errore accettare di considerare come assistenziali attività che sono invece sanitarie, anche se questo non è certamente interesse dei comuni, oltre che degli assistiti). Positivo anche il riferimento alla normativa regionale sul sostegno della domiciliarità. Desta invece qualche perplessità il fondo con la partecipazione dei privati: non si vorrebbe che fosse un modo per introdurre il ritiro del pubblico dalla gestione dell'assistenza, anche se si deve riconoscere che dall'insieme della risposta non emergono tali impostazioni ultraliberistiche.

VINCENZO ROFFREDO - 12 aprile


Buongiorno e grazie per l’opportunità che ci viene offerta di chiarire ulteriormente l’atteggiamento
e lo spirito con i quali affronteremo, qualora ce ne venisse data l’opportunità, le varie tematiche
amministrative.
Nel caso specifico, per quanto riguarda il problema della disabilità, facciamo presente che tra i nostri candidati consiglieri c’è chi vive questa realtà in prima persona e porta, quindi, una conoscenza precisa e diretta sul tema, offrendo un importante contributo nell’individuare ostacoli ed
altre difficoltà del vivere quotidiano e nel delineare le soluzioni più opportune per eliminarli. Si tratta, tra l’altro, di colui che fu incaricato di redigere il primo piano comunale acquese per l’abbattimento delle barriere architettoniche cittadine.
Saremo comunque aperti ad accogliere ogni segnalazione ed ogni suggerimento atto a migliorare le condizioni di chi versa in situazioni di difficoltà.
Siamo pienamente consapevoli che in un contesto socio-economico generale delicato come quello che stiamo vivendo ad ogni livello, molto importanti saranno gli apporti che deriveranno dalle associazioni di volontariato di cui già per il passato riconosciamo i numerosi meriti e che andremo certamente a sostenere in ogni modo possibile. Non per nulla nascerà lo Sportello della Famiglia,
che si porrà al servizio del sociale e andrà in aiuto specifico al volontariato col fine di beneficiare di tutte le sinergie possibili, ottimizzandone così l’efficienza e l’efficacia.
A questo punto è corretto dire chiaramente che le difficoltà di bilancio il nostro Comune già le ha, e sono notevoli. Il nuovo Sindaco erediterà una situazione economico-patrimoniale disastrosa.
Se ci sarà conferito mandato, noi partiremo subito col ridurre i molti sprechi che sino ad oggi sono stati mantenuti. Uno su tutti? Le consulenze esterne, per esempio.
L’efficientamento della “macchina comunale” e ’eliminazione di iniziative prive di significato sostanziale (e ce ne sono state molte, realizzate solo per motivi di immagine) porteranno una immediata riduzione dei costi inutili, quindi un aumento delle risorse disponibili.
Si tenga presente, inoltre, che ridurre le spese non è necessariamente sinonimo di soppressione di alcune attività, ma spesso è sufficiente riorganizzarle in modo tale da poter fare le stesse cose ma con modalità diverse, per poter risparmiare sui costi di realizzazione e/o fare leva su maggiori ritorni economici diretti. In sintesi, l’importante è realizzare il concetto di economicità.
Questi accorgimenti saranno sicuramente utili, ma è ovvio che la voragine debitoria del nostro Comune vincolerà ogni iniziativa in modo pesante.
E’per questo motivo che noi non facciamo promesse mirate e diffidiamo di chi le fa, perché le promesse vanno mantenute e molte di quelle che si sentono e si leggono in questi giorni è evidente che andranno disattese.
Noi non promettiamo ma diamo una certezza: metteremo tutto il nostro impegno, le nostre capacità ed il buon senso che ci anima, per amministrare al meglio il bene comune per il bene di tutti ed in particolare di chi più ha bisogno.


Candidato Sindaco
Vincenzo Roffredo


Commento (Beppe). Lascia alquanto perplessi questa risposta di Roffredo, nella quale l'unico elemento concreto è l'intenzione (giustissima, beninteso) di risparmiare sulle consulenze. Per il resto, è vero che l'operato del futuro sindaco sarà fortemente condizionato dalla situazione economica sia generale che del Comune di Acqui in particolare e che bisogna essere sobri nelle promesse, ma allora un candidato sindaco dovrebbe limitarsi a dire agli elettori che una volta eletto farà il meglio possibile vista la situazione?

AURELIANO GALEAZZO - 12 aprile


1.la salvaguardia dei servizi assistenziali pubblici, specie nei confronti delle categorie più deboli, è una delle ragioni fondamentali per cui riteniamo che cambiare non solo si possa, ma si debba. Noi riteniamo infatti che il compito
principale dell’ amministrazione di un Comune sia quello di avere un progetto di città che consenta a tutti i suoi cittadini, specialmente a quelli più deboli, di vivere la loro vita nelle migliori condizioni possibili: per questo il lavoro ed i servizi nal cittadino rivestono un ruolo fondante nel nostro programma.

2. Coerentemente con il punto precedente, non ci saranno tagli lineari ma selettivi nelle spese correnti. Per salvaguardare il livello di spesa destinato all’assistenza, si interverrà prioritariamente su consulenze, spese dirette di
giunta e consiglieri comunali, spese di rappresentanza, iniziative di pura immagine, risparmio energetico, rinegoziazione di alcune spese fisse (es. affitto scuola media, manutenzione fontane ecc.).

3. Ai non autosufficienti e affetti da disabilità grave vanno riconosciuti i diritti all’assistenza sanitaria da parte dell’ASL e gli interventi socio-assistenziali da parte del Comune: come indicato nel nostro programma, la prima azione dell’amministrazione comunale sarà quella di costituire con
L’ASL un tavolo permanente per garantire e controllare che vengano forniti i servizi sanitari dovuti e vengano definite con chiarezza e rispettate le rispettive competenze. L’impegno diretto dell’amministrazione comunale sarà di garantire a queste fasce i servizi di competenza socio-sanitaria,(e ciò
nonostante i problemi di bilancio) in base ai criteri di reddito indicati nel sito ww.fondazionepromozionesociale.it, che si ritengono pienamente condivisibili. In alternativa all’istituzionalizzazione possono essere attivati
interventi coordinati con ASL, MMG, associazioni di volontariato con progetti di assistenza domiciliare sanitaria e socio-sanitaria (lunga assistenza) cogestiti da ASL e Servizi Socio-Assistenziali; sarà richiesto inoltre all’ASL il
mantenimento dei contributi per il mantenimento di anziani e disabili effettuato nel 2009 e 2010 con fondi regionali, eventualmente avviando anche nei confronti della Regione, azioni per il proseguimento di tale finanziamento.
Infine, sarà studiata la concreta possibilità di agevolazioni fiscali per le famiglie che assistono a domicilio persone in tali condizioni.
4. l’abbattimento delle barriere architettoniche è uno degli obiettivi del programma: in particolare, per le situazioni che non richiedono investimenti cospicui, sarà attivato, dopo un censimento effettuato in collaborazione con le
associazioni di volontariato, un piano di intervento nei primi 6 mesi di attività amministrativa del comune.

5. Non di importanza maggiore ma anch’essi meritevoli di intervento:

a. stimolo all’attivazione, da parte dell’ASL, di un centro diurno per pazienti affetti da demenza
b. interventi per favorire il lavoro e l’inserimento sociale di minori disabili, coinvolgendo ENAIP e Scuola Alberghiera
c. Favorire l’impiego in progetti della Pubblica Amministrazione di Cooperative di tipo B che impiegano giovani diversamente abili(vedi ad esempio quanto si è fatto recentemente presso la Comunità Collinare “Alto Monferrato Acquese”)
d. Attivazione da parte del Servizio Socio-Assistenziale di Corsi specifici per “badanti certificate” in grado di supportare le famiglie.


Commento (Beppe). Risposta molto dettagliata e, al netto di un po' di enfasi elettorale, soprattutto nel punto 1, anche precisa e bene organizzata nei contenuti, che toccano elementi di reale importanza. Al punto 2 vengono indicate alcune soluzioni concrete di risparmio, bene quello che viene detto al punto 3, in particolare sulla corretta delimitazione delle funzioni sanitarie e socioassistenziali. Il punto 4 espone un'idea che sosteniamo anche noi da tempo, per quanto riguarda le cose elencate al punto 5, direi che sono tutti interventi seri ed utili. Non è molto chiaro quali siano le agevolazioni fiscali che potrebbero essere previste per le famiglie che assistono non autosufficienti (ci si riferisce all'IMU?). Comunque trovo difficile obiettare a qualcosa di quanto scritto, se non per osservare che il rapporto tra intenzioni e risorse potrebbe essere maggioremente approfondito, ma da chi vede le cose con più chiarezza ci si aspetta anche molto nella pratica, quindi se Galeazzo dovesse essere eletto il suo operato - che si scontretà certamente con i problemi economici - dovrà essere osservato con particolare attenzione, come cercheremo di fare anche noi.

DANIELE RISTORTO - 22 aprile

(si noti che questa risposta riproduce anche le domande, che abbiamo mantenuto nel testo)


1. Fino a che punto ritenete prioritaria la salvaguardia dei servizi assistenziali pubblici, e
quindi fino a che punto sareste disponibili a ridurre altre spese per salvaguardarli in caso di difficoltà di bilancio?


Il nostro programma è basato principalmente sul taglio delle spese e dei costi inutili proprio per andare incontro a quelle che sono le esigenze primarie della città; Certamente i servizi sociali ed assistenziali sono esigenze primarie oggi più che mai, vista la grave crisi economica che si ripercuote maggiormente sulle fasce deboli. Senza entrare nello specifico, per non essere prolissi, vi invito a leggere il programma sul sito danieleristorto.it. L’obiettivo che ci siamo posti e che siamo certi di raggiungere è quello di salvaguardare la dignità di tutti i nostri cittadini, in maggior misura di quelli più deboli, siano essi giovani o meno giovani, facendoli sentire parte della società acquese con un proprio ruolo ed un proprio valore, offrendo quei servizi indispensabili ad una società moderna e solidale,


2. Quali altre spese ridurreste per prime al fine di salvaguardare lʼassistenza?

I primi costi che verranno abbattuti sono: quelli legati allo Staff del Sindaco, quelli delle più svariate consulenze, quelli dei bonus e dei superbonus di produzione e quelli derivanti dal controllo degli acquisti di beni e servizi.


3. In particolare, che cosa intendete fare perché siano assicurati nella pratica ai non autosufficienti i diritti loro riconosciuti dalle leggi (In particolare DPCM 29 novembre 2011
sui Livelli essenziali di assistenza e art. 54 della legge289/2002), sia per gli aspetti di diretta competenza dei comuni,sia per quanto riguarda eventuali interventi presso lʼASL, anche per evitare che attività di competenza della sanità siano impropriamente attribuite
allʼ assistenza?

E' superfluo dire che ai cittadini non autosufficienti e con gravi disabilità spetta di diritto sia l'assistenza sanitaria dell'ASL che quella socio-assistenziale dell'amministrazione comunale. L'operato dei due enti sarà concertato da un tavolo di lavoro che garantirà il rispetto delle rispettive competenze proprio al fine di evitare una sovrapposizione dei ruoli e di conseguenza garantire un miglior servizio

Cosa intendete fare per promuovere, come alternativa all'istituzionalizzazione, l'assistenza domiciliare e il sostegno alle famiglie che assistono disabili gravi e non autosufficienti?

Sarà attivato il servizio dell’infermiere comunale per interventi di recupero post ricovero e potenziamento della cura domiciliare integrata.
Organizzeremo, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria, un servizio di assistenza basato sulle badanti fornendo garanzia di professionalità e di presenza contenendo allo stesso tempo le spese a carico delle famiglie a mezzo di contributi regionali per l’abbattimento dei costi contributivi.
Sarà garantita la permanenza nella propria abitazione alle persone non autosufficienti attraverso l’assistenza domiciliare, i pasti caldi a domicilio, ed il telesoccorso.

4. Prevedete di realizzare un piano sistematico di individuazione ed eliminazione delle
barriere architettoniche negli spazi ed edifici di competenza comunale, in particolare (anche se non solo) dove l' eliminazione è possibile senza interventi di grande portata, come avviene ad esempio in diversi attraversamenti pedonali?

Assolutamente si, sono pienamente consapevole di quali e quante siano le barriere architettoniche negli spazi e negli edifici di competenza comunale e l'abbattimento delle stesse sarà una delle prime azioni al mio insediamento in collaborazione con le associazioni di volontariato saranno individuate ed abbattute il maggior numero di barriere presenti in città.

5. Ci sono altri interventi e servizi che ritenete di importanza maggiore di quelli che
abbiamo elencato nei punti precedenti?

Per la nuova amministrazione le cose da fare e le decisioni da prendere saranno moltissime. E' indubbio che particolare attenzione va posta a quelle che sono le vostre indicazioni, in considerazione del fatto che vivete in prima persona la realtà. Riteniamo comunque che alcune azioni programmatiche che intendiamo attuare, non siano di maggiore importanza, ma richiedano attenzione:

1. E' necessario un centro di incontro dove si possa navigare su Internet, seguire corsi di informatica, usufruire di software per la redazione di documenti di testo, di calcolo e di presentazioni. Il Centro dovrà essere dotato di fotocopiatrici, stampanti, lettori e masterizzatori dvd, scanner, webcam, videoproiettori e dispositivi multimediali;

2. Certamente utile è creare un laboratorio di proposte ed elaborazione di progetti costituito da giovani portatori di diverse abilità;

3. Finanziamento di progetti, a vario livello, miranti alla formazione ed all’integrazione dei soggetti disabili, nell’ottica dello sviluppo di ogni potenzialità per la vita indipendente sia nel sociale che all'interno delle proprie abitazioni;

4. Istituzione di “servizi di sollievo” per le famiglie con persone disabili;

5. Sviluppo di progetti di soggiorni climatici per disabili, integrati con animazione e attività motoria;

6. Programmazione di attività di atelier di tipo artistico, con la predisposizione dell’integrazione fra persone normodotate e disabili;

7. Attività motoria generica attuabile nel nostro progetto di parco giochi “diffuso” e promozione di attività sportiva vera e propria per persone disabili.


Commento (Beppe). Risposta ampia e dettagliata, in parte simile a quella di Galeazzo, anche se forse con un po' di promesse in più, da vedere quanto realistiche, e per alcuni aspetti un po' più generica (il rapporto tra intenzioni e risorse andrebbe approfondito maggiormente). Positivo che l'assistenza venga citata come un diritto dei cittadini, così come è giusto indicare la necessità del coordinamento tra Comune e ASL per un corretto rapporto tra servizi sanitari e assistenziali, tema su cui si rileva un notevole consenso tra i candidati che finora hanno risposto. Dal punto di vista statistico questo dovrebbe aumentare la probabilità che ciò sia realizzato, ma sappiamo che in queste cose non si può mai dire.



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