Processo a Google e Vividown

Date 2010/2/25 22:15:14 | Topic: Volontariato


Si è concluso con una condanna il processo a Google per il video di maltrattamenti ad un disabile postato da alcuni minorenni di Torino, e rimosso dopo due mesi, nel quale l'associazione Vividown si era costituita parte civile (vedi la notizia come riportata dall'Ansa e da Vita.it).

Per quanto nel caso particolare sia difficile, senza esaminare gli atti del processo, capire se ci sia stata una negligenza di Google nel rimuovere il video, la sentenza appare nel suo insieme molto pericolosa perché contribuisce ad affermare il principio della responsabilità degli intermediari dell'informazione rispetto ai contenuti, principio sostenuto da tutti coloro che vogliono censurare e mettere sotto controllo l'informazione su Internet (non stupisce l'esultanza di Gasparri). Colpire gli intermediari dell'informazione, anziché - se del caso - i responsabili dei contenuti, vuol dire indurli a censurare i contenuti stessi per cautelarsi da conseguenze a loro carico, senza neppure bisogno di approvare leggi esplicitamente censorie. Si tratta quindi di una delle forme più pericolose di attacco alla possibilità che offre la rete di fornire informazione dal basso, senza passare attraverso i media tradizionali e i giornalisti.

Vividown quindi non si rende conto che di questo processo possono restare vittima le stesse organizzazioni di volontariato, perlomeno quelle non di regime, ma che vogliono esprimersi e informare senza passare per giornali e TV. Chissà cosa diranno quando tra le vittime ci sarà anche il loro sito? O magari sanno di essere tra coloro che non corrono rischi ...

La posizione di Vividown si può leggere qui.



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