Le rette alla RSA Mons. Capra di Acqui (aggiornamento al 10 luglio)

Date 2009/7/11 17:50:00 | Topic: Assistenza

Sul numero del 17 maggio 2009 del settimanale L'Ancora ci sono notizie preoccupanti sulle rette della RSA Mons. Capra (vecchio ospedale) di Acqui, che viene gestita da una cooperativa per conto dell'ASL.


Secondo quanto riportato sul settimnale, sarebbe stato deciso un aumento della retta che ammonterebbe a 250,00 euro al mese, e che sarebbe stato comunicato agli interessati con due anni di ritardo (ciè ora mentre era stato deciso nel 2007) e accompagnato dalla richiesta degli arretrati per tutto questo periodo.

L'argomento è per noi di grande interesse perché riguarda la tutela dei non autosufficienti, che non può che essere uno degli obiettivi primari per una associazione come la nostra.

Se quanto riferito dal settimanale fosse reale, si
tratterebbe di una decisione tale da compromettere i diritti degli assistiti, sia per l'entità dell'aumento, sia per le modalità con cui sarebbe stato richiesto. Questo tanto più che, secondo la normativa vigente, che confidiamo venga applicata per le RSA che si trovano nell'ASL 22, le contribuzioni richieste devono essere calcolate con riferimento alla situazione economica dell'assistito e non anche dei parenti (si veda in particolare la Deliebrazione della Giunta Regionale 23 luglio 2007, n. 37-6500).

Abbiamo subito provveduto ad inviare un email all'ASL per chiedere informazioni, speriamo di farvi sapere di più quanto prima.

------------------------------------

Dopo pochi minuti dalla nostra richiesta di informazioni ci è arrivata una cortese risposta del dott. Gianfranco Ghiazza, direttore sanitario dell'ASL, che certamente non ci aspettavamo così presto.

Il dott. Ghiazza ci informa che l'adeguamento delle rette è conforme a quanto avvenuto in tutta la provincia in base alla normativa regionale di applicazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), e che l'aumento è elevato perché in precedenza in questa RSA a due aumenti della retta sanitaria non era stata adeguata la quota alberghiera. Conferma quindi che l'aumento della retta è corretto, mentre concorda sull'inopportunità di richiedere gli arretrati per un periodo di tempo così lungo.

Oltre a questo, il dott. Ghiazza conferma che l'intervento del consorzio socioassistenziale sulla quota alberghiera viene calcolato con riferimento al reddito del solo assistito.

Infine, invita il GVA a partecipare ad una prossima assemblea con i parenti dei ricoverati.

Sul contenuto della comunicazione ci riserviamo di esprimere la nostra opinione dopo che lo avremo meglio esaminato, in modo da non dare giudizi avventati, ma per ora non possiamo che complimentarci con il dott. Ghiazza per la rapidità e la cortesia nel rispondere, e non in modo generico ma entrando puntualmente nel merito della richiesta: tanta attenzione e disponibilità non sempre si riscontrano.

-------------

Martedì 19 maggio si è poi tenuta la prevista riunione, alla quale hanno partecipato due nostri rappresentanti. La posizione dell'ASL è risultata la stessa che ci aveva anticipato il dott. Ghiazza: gli arretrati non verranno chiesti, ma la richiesta di aumento in sé è corretta e corrisponde ad un adeguamento alle rette già praticate nelle altre RSA. Ci sono stati dissensi tra gli interessati, ed è stata sollevata la questione dell'intervento dei servizi sociali. La riunione si è conclusa senza un esito definitivo, per cui sono stati preannunciati altri incontri per approfondire l'argomento.

La nostra posizione è molto semplice: nessuno deve essere essere escluso dall'assistenza perché non può permettersi di pagare, quindi se c'è chi non può più permettersi di pagare la retta deve essere garantito l'intervento dei servizi sociali.

--------

Il numero del 12 luglio (uscito come di consueto il venerdì prima) del settimanale L'Ancora ha pubblicato un articolo piuttosto preoccupante: il Comitato spontaneo dei parenti degli assistiti del Mons. Capra, che si era nel frattempo costituito (l'articolo non precisa quanti parenti vi abbiamo aderito, ma dalla lettura parrebbe che siano tutti o quasi) ha deciso di adire alle vie legali perché, viene riferito, sarebbero poi stati richiesti gli arretrati, quando invece, dopo la riunione del 19 maggio, sembrava scontato che l'ASL avrebbe rinunciato alla richiesta.

La cosa è veramente stupefacente, e ci chiediamo se sia frutto di qualche equivoco, disguido, cambiamento di strategia da parte dell'ASL o di che cosa altro.

Il Comitato contesta anche la legittimità dell'aumento in sé: su questo punto al momento non abbiamo elementi per esprimere una nostra opinione, ma ci limitiamo ad osservare che l'essenziale per noi è che nessuno sia escluso dai servizi per le sue condizioni economiche, per cui se qualcuno non è in grando di pagare la retta dopo l'aumento è indispensabile che intervengano i servizi sociali per garantirgli l'assistenza. A queste condizioni, un aumento delle rette per coloro che hanno maggiori disponibilità economiche, purché rigorosamente commisurato alle disponibilità effettive, in linea di principio può essere accettabile (fatto salvo il giudizio sulla legittimità della decisione in questo caso particolare).

Ci limitiamo ad osservare che, in base alle nostre attuali, conoscenze, non troviamo chiaro perché all'aumento della quota assistenziale debba corrispondere anche un aumento della quota alberghiera.

Il dott. Ghiazza, Direttore Sanitario dell'ASL AL, ci ha poi cortesemente comunicato che il collegio sindacale (cioè i revisori dei conti) dell'ASL ha imposto il recupero almeno di una quota di arretrati e che si è costituito un gruppo di lavoro, composto da personale ASL e da parenti dei degenti che sta definendo un'azione comune per riuscire a superare il problema.



This article comes from GVA - Acqui Terme (Italia) - Sito ufficiale
http://beppe062.altervista.org

The URL for this story is:
http://beppe062.altervista.org/modules/news/article.php?storyid=154