Il lascito Volta

Date 2009/4/23 16:57:12 | Topic: Assistenza

La vicenda del lascito Volta, un immobile donato al comune dal sig. Luigi Volta per destinarlo ad attività sociali.
Si tratta dell'immobile al numero 40 di Via Emilia, in cui un tempo aveva sede appunto la ditta Volta, che commerciava materiale per l'edilizia, e più recentemente un'esposizione di auto.

Il sig. Volta donò questo immobile al Comune di Acqui prevedendo, tra le clausole della donazione, che esso dovesse essere destinato ad attività a favore dei disabili o comunque, se ciò non fosse stato temporaneamente possibile, ad attività sociali, che il Comume per deciderne l'uso avrebbe dovuto coinvolgere il GVA e preferibilmente altre associazioni di volontatariato e che, compatibilmente con la destinazione principale, l'immobile avrebbe dovuto essere disponibile anche per attività aperte alla cittadinanza quali convegni e corsi.

Nell'aprile-maggio del 2006 il GVA fu interpellato dall'Ufficio Tecnico del Comune per valutarne l'adattabilità a centro diurno per disabili: dopo un sopralluogo e un'analisi dei requisiti previsti per i centri diurni dalla normativa regionale, la nostra conclusione fu che l'immobile poteva anche essere adattabile a centro diurno, ma non era certamente ottimale, a meno di coprire anche il cortile.

In seguito non abbiamo più avuto notizie in merito, ma poco tempo fa abbiamo saputo che nell'immobile è stato allestito un Centro d'Incontro per anziani (quello che prima aveva sede alla ex Kaimano, il locali probabilmente meno ampi) che verrà inaugurato domani 24 aprile.

Prima di questa decisione però non è stato interpellato né il GVA né, crediamo, altre associazioni di volontariato.

Nel merito, questo uso non è contrario alle condizioni del lascito, che prevedono la possibilità di impiegare l'immobile per altre attività sociali se non fosse possibile impiegarlo per i disabili, ma se fossimo stati coinvolti noi e le altre associazioni del settore forse si sarebbe potuto trovare qualche uso utile per i disabili e magari anche per disabili, anziani e altre categorie ancora.

Ovviamente non abbiamo niente contro il Centro d'incontro in sé e non auspichiamo certamente che venga cacciato fuori dall'edificio, né crediamo che la destinazione dell'immobile potrà mutare in breve tempo, ma pensiamo che per il lungo periodo il Comune dovrebbe, conformemente alle clausole del lascito, coinvolgere le organizzazioni di volontariato per valutare la possibilità di individuare una destinazione utile ai disabili (ovviamente trovando nel contempo un'altra sistemazione al centro d'incontro).



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